La Pesatura del Cuore: La Vera Via alla Liberazione Interiore

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La Pesatura del Cuore: La Vera Via alla Liberazione Interiore

Nell’antico Egitto, il rituale della “Pesatura del Cuore” rappresentava un momento cruciale del viaggio dell’anima dopo la morte. Secondo la tradizione, il cuore del defunto veniva posto su una bilancia e pesato contro la piuma di Ma’at, dea della verità e della giustizia. Se il cuore era leggero come la piuma, l’anima era degna dell’aldilà; se era appesantito da peccati e impurità, l’anima veniva divorata da Ammit, la “Grande Divoratrice”.
Questa antica allegoria racchiude un insegnamento spirituale che va ben oltre il giudizio morale: ci parla del cuore come sede delle emozioni, degli istinti e dell’attaccamento umano, sia nel dolore che nella gioia.

Molti pensano al cuore soltanto come al custode dell’amore e dei sentimenti positivi. Tuttavia, il cuore reagisce con la stessa intensità tanto alle esperienze piacevoli quanto a quelle dolorose. Una grande gioia può agitare il cuore con la stessa forza di una grande sofferenza. In entrambi i casi, il cuore trascina l’individuo in balia delle emozioni, schiavo delle circostanze esteriori.

Se il cuore non è guidato da una mente purificata, da una consapevolezza elevata, diventa instabile e facilmente manipolabile. Quando si è immersi nella felicità, si può facilmente cadere nella superbia, nell’avidità di ripetere quel piacere; quando si è immersi nel dolore, si può precipitare nella disperazione o nella rabbia. In entrambi i casi, il cuore, mosso dall’emotività, ci conduce lontano dalla vera centratura spirituale.

È quindi evidente che il cuore, sebbene prezioso, non può essere un segnale sicuro da seguire nel cammino spirituale se prima non viene purificato attraverso la mente superiore. Solo la mente, intesa come “cuore celeste”, la parte più alta e limpida della nostra coscienza, può purificare il cuore, quietarlo, renderlo uno specchio limpido capace di riflettere la verità senza essere turbato dalle onde delle emozioni.

La leggerezza richiesta nella “Pesatura del Cuore” non è l’assenza di dolore o di gioia, ma l’assenza dell’attaccamento emotivo che ci lega alle illusioni del mondo sensibile.
Solo chi ha liberato la propria mente dalla schiavitù degli istinti e delle passioni può raggiungere quella serenità interiore che rende il cuore leggero come la piuma di Ma’at.

Non sono le emozioni in sé il problema: esse sono parte della natura umana. È l’identificazione con esse, il loro dominio sulla nostra volontà, che ci incatena.
Per ascendere spiritualmente, non basta compiere buone azioni o evitare quelle cattive: bisogna trasformare la mente, purificarla, renderla chiara come il cielo sereno, affinché il cuore possa finalmente riposare in essa come un bambino tra le braccia della madre.

In conclusione, il vero cammino spirituale non è quello che segue i battiti incostanti del cuore emozionale, ma quello che purifica la mente per calmare il cuore e guidarlo, con amore e saggezza, verso la vera libertà interiore.

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